MONTE DI PROCIDA: LA TERRAZZA DEI CAMPI FLEGREI CON UN PANORAMA MOZZAFIATO SUL GOLFO DI NAPOLI
Soltanto guardando il mare puoi avere la sensazione che qualcuno di invisibile ti stia raccontando una storia che ti porta via da ogni tipo di pesantezza. Tutto è improvvisamente calmo, l’orizzonte è chiaro e ben definito da una linea dritta che non ha paura di sfiorare il cielo, e i pensieri possono correre liberi senza che te ne accorga.
In certi luoghi più che in altri, il disegno della terra che si fonde con il mare e con il cielo forma panorami che sembrano quadri dipinti da chi sapeva esattamente dove mettere ogni dettaglio, ogni soffio di vento, ogni profumo.
Monte di Procida è lì: a metà tra il caos di Napoli e il blu del golfo di Pozzuoli, punta estrema di un promontorio che ha davanti l’isola di Procida e di Ischia, immersa nello scenario naturalistico dei Campi Flegrei. È incredibile il panorama di cui si può godere da qui: ad Ovest si scorgono le isole di Ventotene e di Ponza e il Circeo, dall’altra parte Bacoli e il golfo di Baia, Pozzuoli e le infinite meraviglie del golfo partenopeo con sullo sfondo “sua maestà” il Vesuvio, fino alla penisola sorrentina e a Capri.
Qui le storie che aleggiano nell’aria parlano di terre lontane come l’America, di gente in cerca di fortuna, di chi ce l’ha fatta. Parlano di spazi aperti e grandi distanze, di una storia antica, di feste religiose sentitissime che attirano ogni anno migliaia e migliaia di persone, di una vita tranquilla immersa nella Bellezza. E noi queste storie ce le siamo fatte raccontare da chi ci abita da sempre.
CAMPI FLEGREI: UN TERRITORIO UNICO
I Campi Flegrei sono una terra ricca di miti raccontata nei versi di Omero e di Virgilio, che l’aristocraziaromana scelse per crearvi la zona termale più famosa dell’antichità. Il toponimo “campi flegrei” infatti significa “campi ardenti” ed è dovuto al fatto che qui, sotto un aspetto calmo e lussureggiante, la terra brucia. Sono proprio i fenomeni geologici a rendere unico questo territorio: l’attività vulcanica e la lava sotterranea hanno plasmato il paesaggio facendo nascere quattro laghi: Lago Fusaro, Lago d’Averno, Lago Lucrino e Lago Miseno.
I Campi Flegrei hanno tutto il fascino di un luogo non molto conosciuto alla grande massa. Qui la natura ha dato il meglio di sé creando un collage fatto di estremi e la storia ha aggiunto le pennellate che mancavano a renderlo un quadro ancora più straordinario: i romani vi hanno costruito acquedotti, anfiteatri e ville, Capo Miseno è legato al mito dell’Eneide e in queste terre si svolse una furibonda battaglia tra Ercole e i Gigantiche, sconfitti, furono cacciati nelle viscere del sottosuolo flegreo. Che sia questo il motivo per cui questa terra ribolle di una così potente energia?
MONTE DI PROCIDA: FRA STORIA E LEGGENDE
Torniamo a Monte di Procida, estremità di questa penisola flegrea. Mi avevano detto: «Vedrai, ti sembrerà di poter toccare Procida con la mano tendendo un braccio» e, in effetti, devo dire che la sensazione è che l’isola sia davvero vicina. La storia del paese è unita a doppio filo con il suo mare, è quella di un popolo di naviganti, commercianti e pescatori, legato a Procida non solo a livello amministrativo e diventato comune a sé nel 1907 anche se, in realtà, il legame con l’isola non è finito mai.
Proprio ad una delle sue insenature più suggestive, quella di Acquamorta, è legata una magica e nostalgica storia, la leggenda di un amore. Molto tempo fa, una giovane fanciulla di nome Acqua si tuffò in mare ma si spinse troppo in là e stava annegando. All’improvviso, si risvegliò sulla barca di un giovane pescatore procidano di nome Giosuè. Propri lì, in mezzo al mare, nacque un bellissimo amore che solo fra le onde sentiva di aver trovato la sua casa, e ogni giorno la ragazza aspettava il suo innamorato sulla spiaggia. Ma, un giorno, quella barchetta non arrivò e nemmeno i giorni a seguire finché la ragazza entrò nel mare e non uscì mai più.
LA RELIGIOSITÀ E LE FESTE POPOLARI
I Montesi – così si chiamano gli abitanti di Monte di Procida – sono molto legati ad alcune ricorrenze, specialmente a quelle della Madonna Assunta, patrona del comune flegreo, come il Ferragosto Montese e il Palio Marinaro dell’Assunta.
Durante la processione del 15 di agosto la statua della Madonna viene portata in giro per la città stracarica di gioielli e di monete d’oro come omaggi votivi e la sera dell’ultimo giorno della festa uno spettacolo pirotecnico, ormai diventato celebre per la sua bellezza, illumina il cielo.
Ad Acquamorta il porticciolo, che anticamente permetteva gli spostamenti delle flotte cumano-siracusane, oggi è sede di alcune fra le più belle e sentite manifestazioni della zona. Tra queste, il Palio Marinaro dell’Assunta si svolge ogni anno in agosto e prevede una gara di voga (sia maschile che femminile) sui tradizionali “gozzi”, in rappresentanza dei vari quartieri di Monte di Procida. Pensate che il Gozzo Flegreo-Napoletano è stato dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dall’UNESCO nel 2003 e in questa darsena, a differenza che in altre località campane e flegree, è ancora molto presente.
LA CISTECCA E IL LEGAME CON L’AMERICA
«Qui ogni famiglia ha parenti negli Stati Uniti e per noi è normale andare in America anche tante volte nella vita». Eh sì, se sei un montese a quanto pare è più strano non aver attraversato l’Atlantico che non aver visitato alcune regioni d’Italia e i montesi emigrati tornano spesso anche per brevi periodi di tempo come, ad esempio, per assistere alla processione dell’Assunta.
Proprio da oltreoceano, più precisamente da Philadelphia, arriva uno dei piatti icona che si mangiano praticamente solo qui e in pochi locali nei dintorni. Come potete immaginare, la cucina locale è molto simile a quella napoletana e si mangia molto pesce; alcuni abitanti del luogo che erano emigrati negli USA hanno portato qui la Cistecca, un panino imbottito a base di carne e formaggio (ecco la derivazione della parola: Cheese – Steak) ed è nata una festa solo per lei.
Un altro piatto tipico importante è il Casatiello Napoletano Dolce, una specie di panettone di origini antiche, super buono e super colorato, fatto con il criscito.
PROCIDA, CAPITALE DELLA CULTURA
Come sapete, Procida sarà Capitale Italiana della Cultura 2022. Alloggiare a Monte di Procida può essere un’ottima soluzione per essere vicini all’isola (a cui si arriva con un viaggio di dieci minuti in traghetto), a Ischia, e comodi all’aeroporto di Napoli Capodichino (circa mezz’ora senza traffico). E sarete anche a due passi da molte attrazioni come Pozzuoli, con la sua vitalità e i suoi locali, e Baia, con l’antica città sommersa e le sue ville patrizie, il Castello Aragonese che domina il paesaggio dall’alto del suo promontorio e altri gioielli di enorme valore storico.
QUANDO LA LUNA SORGE…
La sera, quando cala il Sole e la Luna sorge, c’è un posto che più degli altri toglie il fiato e accende la magia. Affacciato sul mare come se non volesse perdersi neanche un angolo di questo magnifico orizzonte, sembra un luogo costruito dalla fantasia di qualche fata che amava il colore dell’acqua, la purezza del bianco e i giochi di mille luci variopinte proiettate sui muri: è Al Chiar Di Luna, hotel celebre nella zona come location per matrimoni. Claudia e Domenico Mazzella, i due proprietari, sono le persone che devo ringraziare per avermi raccontato la bellissima storia di questo spicchio di mondo che prima non conoscevo.