Paul Weller Palazzo del Turismo Jesolo 24/09/2023 #noicisiamo
Dopo il successo ottenuto nei concerti di Milano, Bologna e Roma tocca a Jesolo ospitare Paul Weller per l’ultima data italiana del tour che vede il cantante britannico impegnato a girare l’Europa da maggio. La lunga assenza dai palchi indoor italiani concorre a far sì che il Palazzo del Turismo della località balneare risulti gremito di appassionati, tra i quali molti sono gli stranieri. Il pubblico è in massima parte formato da spettatori “giovani dentro” ma la cosa è di poco conto in quanto a rassicurare tutti sul fatto che molto spesso l’età è solo un numero ci penserà di lì a poco proprio “The Modfather” che regalerà ai presenti una serata memorabile.
I Jam, gli Style Council e i lavori solisti: tutte le fasi della carriera di Paul Weller vengono rappresentate sul palco in proporzioni stabilite dall’artista che notoriamente non è mai stato troppo interessato a proporre solo i suoi grandi classici ma piuttosto un viaggio attraverso la sua musica.
Il concerto inizia sulle note di Cosmic Fringes, seguita da My Ever Changing Moods e quindi da That Pleasue. Ad accompagnare Weller sul palco, per la gioia di tutti i presenti, la solita collaudata e precisissima band che non sbaglia una nota e riempie di groove ogni spazio vuoto.
Il presente e il passato si combinano assieme a formare una setlist composta da ben 26 brani, con prevalenza riservata ai pezzi tratti dai lavori solisti del cantante inglese quali l’omonimo Paul Weller, Wild Wood e Stanley Road, fino ad arrivare agli ultimi On Sunset e Fat Pop e dove trova spazio anche un pregevole inedito, Jumble Queen.
Molto acclamati dal pubblico risultano ovviamente i brani tratti dalla discografia degli Style Council: My Ever Changing Moods, Headstart for Happiness e Shout To The Top fanno ballare tutti I presenti. I brani si succedono senza sosta con poche e brevi pause e solo qualche parola di ringraziamento a far sì che la serata non cali mai d’intensità. D’altronde se il musicista riesce ad interagire con il pubblico attraverso la sua musica e la sua personalità ogni altra forma di comunicazione, anche verbale, diventa superflua. E Paul Weller in tal senso ha classe ed eleganza che sono fuori scala. Bastano il suo ciuffo di capelli bianchi, il suo inconfondibile timbro e qualche suo atteggiamento per ammaliare il pubblico.
Che Weller porti la chitarra in spalla o che sieda al piano è un susseguirsi di intense emozioni. Tutto viene enfatizzato da un palco allestito in maniera semplice ma ordinatissima. Solo strumenti, amplificazione e qualche gioco di luci fanno da cornice ad un artista incredibile e ad una band strepitosa, sulla quale spiccano ovviamente la chitarra del grandissimo Steve Cradock e il sax di Jacko Peake. Ma alla festa non potevano certo mancare i Jam, ed è infatti un boato ad accogliere gli unici due brani eseguiti. Quando la band attacca Start! il pubblico seduto nel parterre si è già riversato verso il palco per godersi da vicino la chiusura del concerto che avviene qualche brano dopo con Town Called Malice. Seguono applausi e saluti finali dopo i quali si torna a casa con in tasca il ricordo di una domenica da incorniciare.
Un plauso va infine anche all’ottima organizzazione AZALEA e ai suoni sul palco.
Testo e foto di Andrea Compagnin, courtesy by A.N.L. 2023