Intervista Esclusiva con il chitarrista dei Jethro Tull MARTIN BARRE 09-05-2018
Martin Barre è conosciuto per essere la chitarra principale dei leggendari Jethro Tull, è entrato nella band inglese fin dal secondo album “Stand Up” del 1969 e poi in tutti gli album successivi. Attualmente è in tour come solista assieme ad un manipolo di grandi musicisti come Dan Crisp alla voce e chitarra, Alan Thomson al basso e Darby Todd alla batteria. Martin ha inciso un buon numero di album da solista; ricordiamo “Trick Of Memory” del 1994, “The Meeting” pubblicato nel 1996, “Stage Left” del 2000, “Martin Barre” del 2012 (Doppio dal vivo), “Away With Words” datato 2013, “Order To Play” 2015, “Back To Steel “2016 e il nuovo “Roads Less Traveled” che uscirà quest’anno.
L’occasione di intervistare Martin Barre è allettante, lo incontriamo prima dello show presso il club “Il Giardino” di Lugagnano di Sona, in provincia di Verona.
Cesare Greselin: Ciao Martin mi fa piacere vederti di nuovo in Italia come artista solista.
Martin Barre: Sì, anche a me.
CG: Puoi dirmi qualcosa riguardo il tuo ultimo album in studio?
MB: Il mio ultimo album da solista è “Back To Steel”, è un album di grande successo e sono molto contento di questo, alla gente piace molto. Sono pronto per il prossimo album che uscirà a fine settembre.
CG: Puoi dirmi il titolo del tuo album o è un segreto?
MB: Non ho deciso il nome che darò all’album, ci sto ancora pensando. Abbiamo suonato una delle nuove canzoni durante il sound check.
CG: Quindi suonerai qualche nuova canzone stasera?
MB: No, no, probabilmente le suoneremo durante il nostro tour, ma dobbiamo sistemarle bene.
CG: Come sei riuscito a scrivere canzoni per i tuoi album mentre stavi in tour con Ian Anderson?
MB: Beh, non ho fatto molti album da solista durante quel periodo, ne ho fatti solo tre, “Trick Of Memory”, “The Meeting” e “Stage Left”. Ho scritto quelle canzoni quando ho avuto tre mesi senza tour, andavo in studio, scrivevo e registravo. Sono stato felice di ritagliarmi questo spazio come progetto secondario, prima venivano i Jethro Tull e per secondo la mia musica, ovviamente ora è in primo piano e tutto questo mi ha aiutato a scrivere musica migliore.
CG: Negli ultimi anni Ian Anderson ha cambiato il chitarrista, perché hai lasciato i Jethro Tull?
MB: Non ho lasciato i Jethro Tull, semplicemente sono finiti i Jethro Tull, non ci sono più, non esistono. Posso scrivere sui miei poster “Martin Barre Band dei Jethro Tull” ma non è Jethro Tull, Ian può dire “Ian Anderson suona la musica dei Jethro Tull”. Una band è composta da più membri, un singolo musicista non si può definire “Band”. Ad esempio, se David Crosby va a suonare, non è “Crosby, Stills, Nash & Young”, quindi non è giusto per i fan che pensano di trovare i Jethro Tull e poi trovano altro. È brutto illudere la gente, deve essere molto chiaro quello che sei, se sei una tribute band o la band originale. Non ho mai lasciato i Jethro Tull, Ian ha deciso di finire, di cancellare i Jethro Tull, non me lo ha chiesto, io e Doane Perry siamo stati chiamati in una stanza e lui ci ha comunicato la fine dei Jethro Tull. “Wow e quando succederà?” gli chiesi io! Lui rispose “questo mese e poi stop”, questo è il finale della storia, ed è tutto quello che posso dire riguardo Ian Anderson. Adesso ho la mia musica, ho la mia band, amo quello che sto facendo. Penso che sto scrivendo buona musica, è originale, esco e suono la musica di Jethro Tull e la mia musica, è parallela, non voglio che la gente esca solo per ascoltare la musica dei Jethro Tull, devono venire al concerto per ascoltare anche la mia musica. Posso commemorare i 50 anni della musica dei Jethro Tull ma continuerò a suonare la mia musica.
CG: Ian Anderson ha scritto tutto il repertorio dei Jethro Tull ma non è riuscito a scrivere tutti gli assoli di chitarra, c’è una parte di te nelle canzoni, quindi perché non c’è il tuo nome nei credits?
MB: Non è una domanda a cui vorrei rispondere ma, poiché non cerco mai la fama, non sono quel tipo di persona. È come nella mia band, se il bassista viene da me e dice “In quel riff vorrei inserire queste note perché suona meglio”. Direi “sì, è meglio, andiamo con questo”. Fa parte del lavoro come scriverei il mio assolo, non sarei un chitarrista se qualcun altro scrivesse la mia parte. La cosa importante è che non mi interessa cosa ho scritto o cosa hanno scritto John Evan o Dee Palmer, non ho alcun interesse a discutere. La musica dei Jethro Tull non mi appartiene, potrei possedere diritti su parte della musica ma non mi appartiene, sono uno spirito libero. Se qualcuno mi dice che devo farlo, no, nessuna imposizione, sono libero di fare ciò che voglio.
CG: Per quanto riguarda le chitarre che usi, usi ancora le chitarre Mansons?
MB: Adesso uso le chitarre PRS, ma ho ancora due chitarre di Mansons, a volte mi piace suonare una Gibson o la Fender, uso quello che voglio, sono sponsorizzato da PRS ma ciò non significa che non possa suonare altre chitarre. Il più grande complimento che posso fare a PRS è che lì a destra ho una Gibson e laggiù ho una Fender. Quale mi piacerebbe suonare? Risponderò che preferisco la chitarra PRS.
CG: Dove andate dopo lo spettacolo di stasera?
MB: Andremo a casa per finire la registrazione del mio album da solista. Poi sto lavorando ad un nuovo album dei Jethro Tull per il 50° anno, il mio piano è quello di avere 50 brani con artisti e special guest, alcuni famosi e alcuni di cui non hai mai sentito parlare ma che hanno una connessione con me, alcuni sono amici e alcuni sono bravi musicisti quindi voglio che siano sul cd della celebrazione. Poi andremo in America e siamo pieni di appuntamenti.
CG: Auguri per tutto e grazie per la disponibilità e cordialità.
MB: Grazie a te Cesare e un saluto a tutti i nostri fan italiani.
Come Martin aveva detto prima del concerto durante l’intervista “Questa sera sarà un mix di canzoni dei Jethro Tull con le mie” e così è stato! Il pubblico si è divertito e l’atmosfera che si è respirata è stata quella dei grandi eventi, dove la musica è anima, cuore e talento. Buona musica a voi tutti!
by Cesare Greselin