Intervista a Tamara Brazzi la scrittrice torinese con Venezia nel cuore

Intervista a Tamara Brazzi la scrittrice torinese con Venezia nel cuore

di Laura Gorini

Lo studio è fondamentale per sviluppare un pensiero critico e indipendente.

Si intitola Veronica ed Io, uno dei più bei romanzi che recano la firma della brava Tamara Brazzi. Uscito un po’ di tempo fa, oggi può contare su altre ristampe a dimostrazione di quanto sia amato dai lettori.

Come sei venuta a conoscenza della storia di Veronica?

La storia di Veronica Franco è arrivata a me per caso, durante una ricerca su figure storiche femminili che avevano avuto un impatto significativo ma spesso dimenticato o sottovalutato. La sua figura mi ha affascinato immediatamente per la sua complessità e per il modo in cui ha sfidato le convenzioni del suo tempo. La combinazione tra la sua bellezza, intelligenza e abilità letteraria era irresistibile.

Perché una donna davvero libera spaventa un uomo e la società odierna?

Una donna veramente libera rappresenta una sfida alle strutture di potere consolidate. La libertà femminile rompe gli schemi tradizionali e mette in discussione il controllo e la supremazia che molti uomini e istituzioni ancora cercano di mantenere. In una società che ha costruito la sua identità sulla dominanza e sulla gerarchia, la libertà femminile diventa una minaccia perché richiede un cambiamento radicale delle dinamiche di potere.

Quanto può aiutare lo studio a pensare con la propria testa senza farsi influenzare dalle idee altrui?

Lo studio è fondamentale per sviluppare un pensiero critico e indipendente. Attraverso la conoscenza e l’educazione, si acquisisce la capacità di analizzare le informazioni, mettere in discussione le opinioni comuni e formarsi giudizi autonomi. Veronica Franco stessa ne è un esempio: la sua istruzione le ha permesso di diventare una voce forte e indipendente in un’epoca in cui le donne erano per lo più private di tali possibilità.

Credi che la cultura di Veronica Franco fosse gran parte del suo fascino?

Assolutamente sì. La cultura e l’istruzione di Veronica non solo la rendevano attraente ma anche rispettata e temuta. La sua abilità con le parole e la sua padronanza delle arti le hanno permesso di muoversi in ambienti che altrimenti le sarebbero stati preclusi. Il suo fascino risiedeva non solo nella sua bellezza fisica ma anche nella sua mente brillante e nella sua capacità di esprimersi con eloquenza e intelligenza.

Che cosa hai scoperto di nuovo su Veronica dopo i tuoi accorati studi?

Attraverso i miei studi, ho scoperto che molte delle narrazioni su Veronica sono state distorte o semplificate dagli uomini che hanno scritto la storia. Ho trovato lettere e poesie che mostrano una donna molto più complessa di quanto spesso rappresentata: una persona che lottava con le sue vulnerabilità, ma che era anche straordinariamente resiliente e determinata. Ho anche scoperto le sue interazioni con altre figure storiche e come queste relazioni abbiano influenzato la sua vita e il suo lavoro.

Siamo forse ancora schiavi di una mentalità molto patriarcale?

Purtroppo sì, molte società sono ancora intrappolate in una mentalità patriarcale. Il detto che “dietro a un grande uomo ci sia una grande donna” implica che il ruolo della donna sia di supporto e non di protagonista. Questo riflette una visione del mondo che non ha ancora completamente accettato la parità di genere come norma. C’è ancora molta strada da fare per raggiungere una vera uguaglianza.

Se oggi potessi incontrare Veronica, che cosa le diresti e perché?

Le direi che la sua storia e il suo coraggio continuano a ispirare e a dare forza a molte donne oggi. Le racconterei di come il suo esempio abbia illuminato molte vite e di quanto il suo contributo alla letteratura e alla cultura sia ancora apprezzato. Le direi che, nonostante le ingiustizie che ha subito, la sua voce e il suo spirito resistono e continuano a influenzare il mondo.

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