B.B. KING IL GRANDE BLUES D’AMERICA
Ho avuto l’onore di fare questa intervista al grande B.B. King durante la conferenza stampa che tenne il 24 luglio 2000 a S.M. Maddalena in Occhiobello, Rovigo. Ricordo con simpatia un aneddoto che destò qualche stupore tra i presenti, infatti, alla regola degli autografi uno per ogni singola persona, quando mi avvicinai con una decina di album in vinile sui quali volevo l’autografo del mitico bluesman del Mississipi, quando vide “Across The Tracks” stampato dalla “ACE”, dove nella cover lui è ritratto da giovanissimo in pantaloni corti, ne rimase meravigliato e sorridendo mi guardò e disse: “A questo signore posso autografare tutto” e così fece, mise la sua firma anche su “Rattle And Hum“ degli “U2” dove possiamo ascoltare un suo duetto con Bono e il solo blues su “When Love Comes To Town”. Che persona meravigliosa! Grazie caro B.B. King!
Gli anni 90 portarono molta fortuna a B.B. King, nel 1990 ha ricevuto l’autorevole “Presidente Medal Of The Arts” a Washington, durante la presidenza di George Bush. Nel 1991 il “National Heritage Fellowship” dalla Fondazione Nazionale delle arti. Nel 1995 è stata la volta del “Kennedy Center Honours”, solo per nominare pochi dei premi che B.B.King ha ricevuto. B.B. King ha cantato “Silent Night” e “White Christmas” a un concerto di Natale in cui erano presente Bill e Hillary Clinton. Ha anche partecipato alla Casa Bianca come parte della “In Performance on the White House”. Ha suonato nel “2000 National Memorial Day Concert”, tributo al coraggio degli uomini e donne che hanno prestato servizio durante la I e la II Guerra Mondiale, e anche in quella di Corea, Vietnam e nel Sahara. L’evento è stato diffuso oltreoceano dalla radio delle forze armate e dalle reti televisive.
B.B. King ha collaborato con “Pavarotti & Friends War Child” e con Mick Jagger dei Rolling Stones, “It’s Only Rock ‘n’ Roll” in beneficenza del “Children’s Promise”. Ha registrato “When Love Comes To Town” per l’album degli “U2”, “Rattel And Hum”. B.B. King ha appena terminato il suo tour italiano dopo aver suonato al “Pistoia Blues” il 14 luglio, poi a Occhiobello, Rovigo sulle rive del Po’ il 24 luglio. Ha settantaquattro anni e sta ancora scuotendo tutto il mondo con il suo blues viscerale e due CD sul mercato, “Riding With The King” con Eric Clapton e “Making Love Is Good For You”, quest’ultimo con la sua band. In entrambi possiamo ammirare il “King” del blues suonare sbalorditivi assoli di chitarra con la freschezza di un giovanotto e la conoscenza di un mature blues man qual è, ma anche un uomo tranquillo, amichevole e molto umano. Ad ogni concerto lancia alla folla una cinquantina dei suoi plettri, una dozzina di spille e anche qualche collana. Personalmente non ho mai visto un musicista che spenda così tanto tempo per i propri fan. Lo stesso B.B. King ha detto: “Vorrei essere ricordato come una persona che ha amato la gente ed è stato amato”. Penso che B.B. King, per i propri fan e non solo, rimarrà una icona della musica, indimenticabile e forse inarrivabile.
Quella sera ad Occhiobello il concerto è stato straordinario e dopo aver scaldato il cuore della platea con il blues più intimo e passionale, ad un certo punto salgono sul palco Antonella Bertoli e Gianni Magnari organizzatori dell’evento “La Luna Nel Po” per consegnargli una targa commemorativa, ma il concerto non è finito. Il King imbraccia nuovamente la sua Gibson custom “Lucille” ed esegue una incendiaria “I’ve Got You”, poi via via gli altri suoi grandi successi come “Why I Sing The Blues”, “Rock Me Baby”, “The Thrill Is Gone”, “Just Like A Woman”, “Early In The Morning” fino alla conclusiva evergreen “When The Saints Go Marching In” con il pubblico in estasi e in piedi a ballare mentre B.B. King rispondeva più volte “You have been good to me, thank you, thank you. Grazie, grazie”.
Prima del concerto B.B. King ha fatto una conferenza stampa ed ecco com’è andata:
CESARE GRESELIN: Puoi, per favore, dirci qualcosa di più sugli ultimi due album “Riding With The King” con Eric Clapton e l’album solista “Making Love Is Good For You”?
B.B. KING: Beh, “Riding With The King” mi sono divertito molto a registrarlo. Quando Eric Clapton ed io ci siamo messi insieme, gli ho chiesto di scegliere lui la canzone. Ho detto: “Eric scegli tu i pezzi, poi se qualcosa non mi piace ne riparliamo”. Solo uno non mi convinceva e si intitolava “Come Rain Or Come Shine”. Non la volevo fare, perché pensavo di non poterla fare bene (ride). Eric mi ha detto: “Posso ascoltarti mentre la canti, vuoi provare?”. Ho detto di sì e allora l’ho provata, e suonava proprio bene. Così siamo andati in studio e l’abbiamo fatta. Per quanto riguarda la domanda su “Making Love Is Good For You”, beh, la casa discografica ci ha permesso di fare un CD con la mia band. Abbiamo fatto molti CD ma di solito dal vivo. Questa volta ci hanno permesso di farne uno in studio. Abbiamo avuto poco tempo per farlo e ho scelto le musiche da solo. Nell’album i pezzi sono buoni, molto diversi tra di loro, fatti da persone molto diverse. Perché non volevo fosse come “Blues On The Bayou” dove avevo scritto io tutti i brani.
CG: Hai suonato e cantato “When Love Come To Town” con gli “U2” nel loro album “Rattle And Hum”. Com’è stato?
B.B.: E’ andata molto bene, mi sono divertito e suonare con Bono e con The Edge, anche se c’è chi pensa che non avrei dovuto farlo, ma perché guarda da una prospettiva sbagliata.
CG: Puoi parlarci di questa foto con te ed Elvis Presley?
B.B.: Questa foto è stata scattata a Memphis, dove abbiamo fatto un concerto di beneficenza per i bambini. Quella notte abbiamo suonato assieme sul palco e non l’abbiamo più fatto in seguito. Eravamo davvero dei buoni amici, ci incontravamo spesso e parlavamo molto. Sfortunatamente non ho mai registrato niente con lui. Avrei voluto averlo fatto.
CG: Sai per caso quando sarà il prossimo concerto con Pavarotti?
B.B.: Spero domani (ride). E’ un grand’uomo, con un grande cuore. Lo adoro!
CG: Ti ringrazio per essere quello che sei!
B.B.: Beh, grazie a voi tutti.
B.B. King all’età di settantaquattro anni ama ancora incontrare la stampa e i fan, è una leggenda vivente, che sa stare con la gente.
Ho voluto fare questo tributo ad un grande della musica che ha suonato sul palco fin che è morto, dal 1949 al 2015 dopo ben sessantasei anni, direi un guinness dei primati.
Nato il 16 settembre del 1925 a Itta Bena nel Mississippi, ci ha lasciati il 14 maggio del 2015, a Las Vegas, Nevada. Un caloroso abbraccio e R.I.P.
Tutto ciò è stato possibile grazie al mio caro amico di Veneto Jazz, Momo!
Articolo e foto By Cesare Greselin
Gli anni 90 portarono molta fortuna a B.B. King, nel 1990 ha ricevuto l’autorevole “Presidente Medal Of The Arts” a Washington, durante la presidenza di George Bush. Nel 1991 il “National Heritage Fellowship” dalla Fondazione Nazionale delle arti. Nel 1995 è stata la volta del “Kennedy Center Honours”, solo per nominare pochi dei premi che B.B.King ha ricevuto. B.B. King ha cantato “Silent Night” e “White Christmas” a un concerto di Natale in cui erano presente Bill e Hillary Clinton. Ha anche partecipato alla Casa Bianca come parte della “In Performance on the White House”. Ha suonato nel “2000 National Memorial Day Concert”, tributo al coraggio degli uomini e donne che hanno prestato servizio durante la I e la II Guerra Mondiale, e anche in quella di Corea, Vietnam e nel Sahara. L’evento è stato diffuso oltreoceano dalla radio delle forze armate e dalle reti televisive.
B.B. King ha collaborato con “Pavarotti & Friends War Child” e con Mick Jagger dei Rolling Stones, “It’s Only Rock ‘n’ Roll” in beneficenza del “Children’s Promise”. Ha registrato “When Love Comes To Town” per l’album degli “U2”, “Rattel And Hum”. B.B. King ha appena terminato il suo tour italiano dopo aver suonato al “Pistoia Blues” il 14 luglio, poi a Occhiobello, Rovigo sulle rive del Po’ il 24 luglio. Ha settantaquattro anni e sta ancora scuotendo tutto il mondo con il suo blues viscerale e due CD sul mercato, “Riding With The King” con Eric Clapton e “Making Love Is Good For You”, quest’ultimo con la sua band. In entrambi possiamo ammirare il “King” del blues suonare sbalorditivi assoli di chitarra con la freschezza di un giovanotto e la conoscenza di un mature blues man qual è, ma anche un uomo tranquillo, amichevole e molto umano. Ad ogni concerto lancia alla folla una cinquantina dei suoi plettri, una dozzina di spille e anche qualche collana. Personalmente non ho mai visto un musicista che spenda così tanto tempo per i propri fan. Lo stesso B.B. King ha detto: “Vorrei essere ricordato come una persona che ha amato la gente ed è stato amato”. Penso che B.B. King, per i propri fan e non solo, rimarrà una icona della musica, indimenticabile e forse inarrivabile.
Quella sera ad Occhiobello il concerto è stato straordinario e dopo aver scaldato il cuore della platea con il blues più intimo e passionale, ad un certo punto salgono sul palco Antonella Bertoli e Gianni Magnari organizzatori dell’evento “La Luna Nel Po” per consegnargli una targa commemorativa, ma il concerto non è finito. Il King imbraccia nuovamente la sua Gibson custom “Lucille” ed esegue una incendiaria “I’ve Got You”, poi via via gli altri suoi grandi successi come “Why I Sing The Blues”, “Rock Me Baby”, “The Thrill Is Gone”, “Just Like A Woman”, “Early In The Morning” fino alla conclusiva evergreen “When The Saints Go Marching In” con il pubblico in estasi e in piedi a ballare mentre B.B. King rispondeva più volte “You have been good to me, thank you, thank you. Grazie, grazie”.
Prima del concerto B.B. King ha fatto una conferenza stampa ed ecco com’è andata:
CESARE GRESELIN: Puoi, per favore, dirci qualcosa di più sugli ultimi due album “Riding With The King” con Eric Clapton e l’album solista “Making Love Is Good For You”?
B.B. KING: Beh, “Riding With The King” mi sono divertito molto a registrarlo. Quando Eric Clapton ed io ci siamo messi insieme, gli ho chiesto di scegliere lui la canzone. Ho detto: “Eric scegli tu i pezzi, poi se qualcosa non mi piace ne riparliamo”. Solo uno non mi convinceva e si intitolava “Come Rain Or Come Shine”. Non la volevo fare, perché pensavo di non poterla fare bene (ride). Eric mi ha detto: “Posso ascoltarti mentre la canti, vuoi provare?”. Ho detto di sì e allora l’ho provata, e suonava proprio bene. Così siamo andati in studio e l’abbiamo fatta. Per quanto riguarda la domanda su “Making Love Is Good For You”, beh, la casa discografica ci ha permesso di fare un CD con la mia band. Abbiamo fatto molti CD ma di solito dal vivo. Questa volta ci hanno permesso di farne uno in studio. Abbiamo avuto poco tempo per farlo e ho scelto le musiche da solo. Nell’album i pezzi sono buoni, molto diversi tra di loro, fatti da persone molto diverse. Perché non volevo fosse come “Blues On The Bayou” dove avevo scritto io tutti i brani.
CG: Hai suonato e cantato “When Love Come To Town” con gli “U2” nel loro album “Rattle And Hum”. Com’è stato?
B.B.: E’ andata molto bene, mi sono divertito e suonare con Bono e con The Edge, anche se c’è chi pensa che non avrei dovuto farlo, ma perché guarda da una prospettiva sbagliata.
CG: Puoi parlarci di questa foto con te ed Elvis Presley?
B.B.: Questa foto è stata scattata a Memphis, dove abbiamo fatto un concerto di beneficenza per i bambini. Quella notte abbiamo suonato assieme sul palco e non l’abbiamo più fatto in seguito. Eravamo davvero dei buoni amici, ci incontravamo spesso e parlavamo molto. Sfortunatamente non ho mai registrato niente con lui. Avrei voluto averlo fatto.
CG: Sai per caso quando sarà il prossimo concerto con Pavarotti?
B.B.: Spero domani (ride). E’ un grand’uomo, con un grande cuore. Lo adoro!
CG: Ti ringrazio per essere quello che sei!
B.B.: Beh, grazie a voi tutti.
B.B. King all’età di settantaquattro anni ama ancora incontrare la stampa e i fan, è una leggenda vivente, che sa stare con la gente.
Ho voluto fare questo tributo ad un grande della musica che ha suonato sul palco fin che è morto, dal 1949 al 2015 dopo ben sessantasei anni, direi un guinness dei primati.
Nato il 16 settembre del 1925 a Itta Bena nel Mississippi, ci ha lasciati il 14 maggio del 2015, a Las Vegas, Nevada. Un caloroso abbraccio e R.I.P.
Tutto ciò è stato possibile grazie al mio caro amico di Veneto Jazz, Momo!
Articolo e foto By Cesare Greselin