Arcipelago Ivan – Fiippo e Tommaso Graziani al Teatro Corallo di Bardolino
Sarebbe indubbiamente piaciuto a “papà”. Con questa semplice parola il figlio Filippo (voce e chitarra) ha più volte affettuosamente ricordato il padre Ivan Graziani. Con il fratello Tommaso (batteria) e gli altri compagni di navigazione Francesco Cardelli (basso, chitarra) e Stefano Zambardino (tastiere), Filippo ha fatto scalo al Teatro Corallo di Bardolino (spettacolo sold-out), tappa del tour “Arcipelago Ivan”.
Sarebbe, dicevamo, sicuramente piaciuto a Ivan Graziani, cantautore, chitarrista e molto altro, prematuramente scomparso nel 1997 all’età di 51 anni, perché Filippo, Tommaso e i suoi compagni di viaggio sono riusciti a riproporre le sue canzoni con amore e bravura.
Sentire la voce di Filippo è come risentire la voce di Ivan. Ma con una delicatezza (Lugano Addio, “… “Lugano addio” cantavi Mentre la mano mi tenevi “Canta con me” tu mi dicevi Ed io cantavo di un posto che Non avevo visto mai…”) e nel contempo una forza cristallina (Pigro, “… E poi le parolacce che ti lasci scappare Che servono a condire il tuo discorso d’autore Come bava di lumaca stanno li a dimostrare Che è vero, è vero non si può migliorare Col tuo schifo d’educazione col tuo schifo di educazione…”).
Non sono mancate canzoni memorabili come Monna Lisa (“… La scuola è una gran cosa E soprattutto se ti insegnano ad amare I capolavori del passato Però è un peccato che tu non li puoi vedere Né toccare…”), Firenze (“… Ricordo i suoi occhi, strano tipo di donna che era Quando gettò i suoi disegni con rabbia giù da Ponte Vecchio “Io sono nata da una conchiglia” diceva “La mia casa è il mare e con un fiume no Non la posso cambiare”…”) e Agnese (“… Agnese, dolce Agnese Color di cioccolata Adesso che ci penso Non ti ho mai baciata…”), Il chitarrista (“… Signore è stata una svista Abbi un occhio di riguardo per il tuo chitarrista…).
Pubblico coinvolto nel canto o nel battere ritmicamente le mani.
E poi ancora Gabriele D’Annunzio (“Gabriele ha il naso a tubo di stufa E le calze le cambia a natale Lavarsi non serve e il maschio ne perde È la sua teoria…”), Taglia la testa al gallo (“… Fratello mio, fratello mio, fratello mio fratello, dimmi che senti, dimmi che provi. Ah! Se fra te e io straniero c’è ancora di mezzo il mare dimmi se è vero e che non vuoi tornare. Anche tu, taglia la testa al gallo se ti becca nella schiena…”), Signorina (“… Signorina, per favore Potrebbe non interrogarmi? E non accavalli le sue gambe, per favore Ho solamente sedici anni…”), Palla di gomma (“… Cattiva, imprevedibilmente strana Sei diventata forse un po’ più umana E questa rabbia che ci tiene insieme Ci lega più di un fascio di catene Mi conosci, ti conosco bene Ritorneremo insieme…”), Il piede di San Raffaele (“… Il piede santo di San Raffaele perché dove tu hai peccato lui ti ravvede però soltanto se gli baci il piede però soltanto se gli baci Il piede…”).
Commovente e nello stesso divertente la lettura di uno degli scritti tratti dal diario Arcipelago Chieti che Ivan scrisse durante la sua permanenza presso l’Ospedale Militare di Chieti durante il servizio militare.
La musica ritorna protagonista con Donna della Terra (“… Tu mi porterai, donna della terra le montagne incantate nel cobalto del cielo e in un istante vecchio e bambino sarò…”), Navi (“… Tu sei libeccio ed io maestrale Son sempre venti sì, ma non è uguale E nessun porto mai ci vedrà tornare…”), l’inedito Avido avidamente, Maledette malelingue (“… Federica ha quindici anni, anche se una donna è così la gente vede il male, anche dove non ce n’è lei sta coi grandi e non frequenta quelli della sua età oh! Maledette malelingue, la gente la distruggerà…”).
Grazie Filippo per aver attraccato la tua nave al Teatro Corallo di Bardolino.
Buona continuazione nel grande Arcipelago Ivan.
Arcipelago Ivan le prossime date:
03 Marzo al Teatro Govi di Genova
07 Marzo al Blue Note di Milano
22 Marzo al Vinile di Roma
24 Marzo al Teatro Lauro Rossi di Macerata
28 Marzo al Teatro Sperimentale di Pesaro
Un sentito ringraziamento al direttore artistico RIno Condercuri e allo staff del Teatro Corallo per l’ospitalità.
Testo e foto by Maria Cristina Napolitano
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